C'è un riflesso in te
che mi ricorda il profumo dei fiori di campo...
Tra i rossi, i soleggiati gialli e i rosa delicati,
sei un fiore di borragine
che ricopre brevemente le mie terre.
Sei un infinito.
Sei cielo, sei mare, e sui monti terra.
Indeciso, tra il volgerti al sole
per riscaldar le membra stanche
e il dolce riposo, posi
il tuo sguardo ferito alle radici.
Madre mia, sol fossi albero!
E sento la freschezza
-erba secca in un campo di grano.
Possiedi un'estate eterna,
un calore acido che penetra
la morte che noi tutti coviamo,
il mio nero grembo, il vuoto.
Cala la luce e il seren augurio.
E' quell'interminabile attimo di magia
che ha i colori della carne, i disegni
del sangue del mondo,
il momento prima del riposo.
Vorrei esser foglia, amaranto tra le tue mani.
E cristallino corri, un'elegante lacrima
che lasciandosi cadere si paralizza...
Mortale è la tua lama e il mio riflesso,
ti lascerei cadere, in me morire.
Ma ecco! Ti sciogli! Lasciandoti
cadere sei di nuovo fiore. Ed io sorrido...
E in mezzo al campo assaporo quell'azzurro.
E sogno dai miei monti di
perdermi con te in questo mare.
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